Descrizione
Alla mostra "ENIGMI DIPINTI" si affiancano, a partire da giovedì, due mostre collaterali molto diverse, ma entrambe legate alla tradizione delle grottesche. I Tarocchi delle Grottesche, ripropongono il mirabile alfabeto inciso da Johann Theodor De Bry nel 1595. Le tavole, abbellite con vividi colori dalla pittrice milanese Miriam Laffranchi, ci spalancano 22 finestre di un mondo onirico nel quale spiccano personaggi misteriosi circondati da armi, strumenti musicali e attrezzi d’ogni genere, assieme a un variegato campionario animale e vegetale. La coincidenza dell’alfabeto di De Bry con i 22 Arcani dei Tarocchi riafferma, una volta di più, l’universalità di un “gioco” che, da un’epoca all’altra, si apre a suggestioni artistiche sempre nuove, pur conservando intatti i significati più profondi, celati ermeticamente in un groviglio di simboli.
Le terrecotte di Zanoni, invece, che possiamo definire grottesche secondo l’accezione dell’arte contemporanea, traducono i miti dell’antichità classica in forme seducenti e drammatiche, modellate dall’artista seguendo le onde di un sogno. Zanoni ha meditato a lungo sui testi classici, dalle Metamorfosi ovidiane all’Inferno dantesco, ha scavato nell’animo dei personaggi e, come un Demiurgo, li ha plasmati nella materia viva, ne ha ricreato le fisionomie sfuggenti con stratificazioni e incastri di parti anatomiche lasciando in ciascun personaggio un vuoto interiore che evoca la presenza invisibile e intangibile dell’anima. Nella tensione di quei corpi sinuosi, di quei volti grotteschi, di quelle mani che nervosamente accarezzano volti e corpi, intuiamo l’anelito delle anime a fuggire dalla prigione materiale nelle quali sono costrette, per arrivare almeno a percepire un barlume della Prima Luce da cui tutto ebbe inizio. Un percorso nel quale chiunque, anche senza conoscere il mito ispiratore, potrà scoprire qualcosa di se stesso.
Le terrecotte di Zanoni, invece, che possiamo definire grottesche secondo l’accezione dell’arte contemporanea, traducono i miti dell’antichità classica in forme seducenti e drammatiche, modellate dall’artista seguendo le onde di un sogno. Zanoni ha meditato a lungo sui testi classici, dalle Metamorfosi ovidiane all’Inferno dantesco, ha scavato nell’animo dei personaggi e, come un Demiurgo, li ha plasmati nella materia viva, ne ha ricreato le fisionomie sfuggenti con stratificazioni e incastri di parti anatomiche lasciando in ciascun personaggio un vuoto interiore che evoca la presenza invisibile e intangibile dell’anima. Nella tensione di quei corpi sinuosi, di quei volti grotteschi, di quelle mani che nervosamente accarezzano volti e corpi, intuiamo l’anelito delle anime a fuggire dalla prigione materiale nelle quali sono costrette, per arrivare almeno a percepire un barlume della Prima Luce da cui tutto ebbe inizio. Un percorso nel quale chiunque, anche senza conoscere il mito ispiratore, potrà scoprire qualcosa di se stesso.
Costo
Gratuito
Contatti
| Nome | Descrizione |
|---|---|
| segreteria.giunta@comune.vinovo.to.it | |
| Telefono | 011.9620411 |
Con l'App è meglio!
Sapevi che puoi leggere questo evento anche sull'App ufficiale del comune?
Ultimo aggiornamento pagina: 11/04/2023 11:26:26